mercoledì 27 settembre 2017

TRA BRUXELLES E PALAZZO CHIGI



La Basilicata a Bruxelles tra le regioni d'avanguardia a livello europeo: importante traguardo, mai raggiunto prima d'ora. 
Tema centrale il confronto del governatore Marcello Pittella con i vertici di Nereus, l'organizzazione internazionale che mette insieme le aree di maggiore sviluppo scientifico e tecnologico, tra le quali figura appunto la Basilicata con i suoi insediamenti del Centro di Geodesia spaziale, sulla murgia materana, e il distretto tecnologico Ter di Tito.
Discussione quanto mai concreta con al centro il programma di lavoro pluriennale 2018 - 2020 e la relativa pianificazione degli interventi.
L'evento ha un carattere di tutto rilievo e fa seguito alla firma dell'intesa a palazzo Chigi Basilicata-Governo su Matera 2019 con relativi finanzimenti pari a circa 400 milioni di euro in vari settori. Obiettivo che si arricchisce di contenuti di giorno in giorno fino a rappresentare un indicatore centrale del peso politico di questa terra, oggi in una posizione centrale, quanto piuttosto capace di essere punto di forza di nuove intese su vari piani che hanno come scenario il Mezzogiorno.
Un dato politico non può sfuggire: il premier Gentiloni si sofferma sul ruolo di Matera Basilicata. Lo fa in conferenza stampa e l'annuncio viene ripreso dai media e opportunamente diffuso. Non manca di suscitare commenti e di innescare nuovi processi, legati alla dimensione della posta in gioco: l'evento non ha insomma una dimensione localistica. Non è proiettato semplicemente sul versante degli interessi di una regione. Ma sancisce una dinamica di prospettive e di rapporti assolutamente inediti e non previsti. 
Ci si rende conto che al centro di tutto ci sono nuove potenzialitá da mettere a frutto in un contesto cambiato in cui la Basilicata dialoga con il Governo e ha voce in capitolo con ricadute possibili a vari livelli.
Francamente non è poco essere riusciti ad eliminare quell'odioso dualismo tra centro e periferia della politica, della scienza, dello sviluppo. Certo, non tutto può dirsi conquistato. Ma la svolta c'è ed è tangibile. Si tratta di proseguire su questo cammino con l'occhio rivolto a due fattori essenziali. Da un lato la crescita dell'economia, dall'altro l'occupazione che tiene ancora con il fiato sospeso in un regione in cui frenare l'emorragia dell'esodo costante, finora, implica la messa in moto di meccanismi nuovi potenti e forse finanche inediti. Un banco di prova da non sottovalutare affatto. Intanto i primi risultati non si fanno attendere.

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