venerdì 10 marzo 2017

JUAN CARAMUEL, VESCOVO DELL'APPENNINO LUCANO

                               


Le risorse dell'Appennino lucano sono davvero  infinite. Satriano, un centro nel cuore del Parco nazionale, vanta addirittura un vescovo architetto, filosofo e matematico. Si tratta di Juan Caramuel, nativo di Madrid, con origini che risalgono all'aristocrazia fiamminga. Fu titolare della diocesi di Satriano e di Campagna negli anni compresi tra il 1657 e il 1673.
Sull'argomento è ritornato recentemente Rocco Cavallo, cultore di turismo e di storia del Mezzogiorno, che vede in Caramuel una figura straordinaria di prelato dalle mille attitudini, impegnato su diversi fronti: quando si trasferì a Vigevano mons. Caramuel progettò addirittura la facciata della cattedrale, nella centralissima Piazza Ducale. Immaginate un vescovo al tavolo da disegno? Singolare figura, senza dubbio.
Cavallo ritiene che l'argomento sia di quelli da valorizzare al massimo, in un'ottica di diffusione della conoscenza del passato capace da sola di attrarre un turismo culturale che fa dell'Appennino lucano un unicum, in tutti i sensi. Archeologia, storia, arte e cultura. Quindi non solo ambiente da tutelare con le sue peculiaritá, mentre il petrolio incalza e rappresenta l'argomento numero uno di cui sindaci e Regione Basilicata si occupano ormai a tempo pieno per scongiurare il rischio di una catastrofe irrimediabile.
Pittella ha convocato un tavolo con la prospettiva di aprire nuovi fronti di indagine su ambiente e salute.
Un percorso importante che affronta i nodi delle estrazioni in Basilicata, primo giacimento in terra ferma in Europa. Un dato di prima misura per  il parco nazionale dell'Appennino lucano,  in una condizione molto simile a quella del Ticino, con l'amara vicenda dell'incidente di Trecate.
In un orizzonte fosco e problematico, la figura di Juan Caramuel, vescovo e scienziato, apre gli animi all'ottimismo e fa conoscere un passato ricco di molti stimoli da riportare in primo piano. 

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