sabato 3 dicembre 2016

ANAS, DA FRANZESE AI GIORNI NOSTRI


                             
Tito Brienza (Basilicata) Si frantumano le strutture pericolanti del grande viadotto (foto Rocco De Rosa)
                        
"Uaglio' pigliate o' ssale" Ma che serve ingegne'? "Serve, serve..."
Sembra una battuta tratta da una commedia di Eduardo; in realta' e'  il dialogo  tra il potente capo compartimento ANAS della Basilicata, di qualche anno fa, l'ing. Michele Franzese, originario di Palma Campania, e le maestranze impegnate nei lavori  per aprire al traffico un viadotto e un tratto di strada, in prossimita' dello svincolo per Balvano, sul raccordo autostradale Potenza Sicignano, che rischio' il crollo se un cantoniere non avesse notato una crepa vistosa proprio su una delle strutture del ponte.
Con l'invito pressante a prendere il sale l'ing. Franzese (ora non piu' in Anas dopo un prestigioso incarico a Roma) intendeva superare, in modo scaramantico, tutti gli ostacoli per l'apertura al traffico della strada, cosa che avvenne con alcune ore di ritardo, un freddo mattino di dicembre.
Peraltro l'avvistamento della crepa da parte del cantoniere determino' la chiusura del tratto per lunghi anni e il conferimento dell'incarico di progettazione degli interventi e direzione dei lavori al prof. ing. Lasala, dell'Universita' della Basilicata,  nome famoso (naturalmente napoletano) e affermato professionista nel campo, con costi altissimi, ovvio. Come se l'ANAS non disponesse di tecnici e di specialisti nel campo di ottimo livello.
Mi chiedo per giunta se l'opera di un docente di una universita', nata per giunta con l'intento di prevenire e affrontare i problemi del territorio, non dovrebbe essere gratuita, trattandosi di un bene pubblico gestito da un'azienda pubblica. Non so quale sia l'opinione in materia della professoressa Aurelia Sole, anche lei ingegnere, e magnifica rettrice dell'Universita' della Basilicata. Spero sia d'accordo su questo. Certo non eravamo ancora in tempi di spending revue, per cui un fiume in piu' o uno in meno di denaro pubblico non rappresentava alcunche'.
La vicenda del viadotto sulla Potenza Sicignano e' una delle tante pagine buie della presenza dell'Anas in Basilicata, che ha confuso per anni i regi tratturi con le strade e autostrade lucane, oggi valorizzate dall'imperativo categorico di Renzi che giustamente, con il Governatore Pittella, pretende una Basilicata all'altezza di Matera 2019. Senza escludere il responsabile delle infrastrutture, Nicola Benedetto al quale va dato atto di un buon dinamismo, soprattutto nella veste di imprenditore materano. E anche per questo motivo ragionevolmente interessato al traguardo del 2019.
La storia di strade e viadotti ANAS e' punteggiata di disattenzioni, sottovalutazioni, scarsissimo interesse per l'efficienza di opere pubbliche dalle quali (ora ci si rende conto) dipende sul serio non solo l'economia, quanto la crescita del turismo in una regione, come ho detto altre volte, che non intende fermarsi a Eboli e nemmeno a Battipaglia o Salerno.
Non parliamo della Basentana, progettata nei lontanissimi anni Sessanta da un altro luminare il prof. ing. Tocchetti, anche lui napoletano, ridotta a una sorta di sentiero per giunta pericoloso ed esposto al rischio allagamenti. 
Ma venendo ai giorni nostri c'e' da notare l'assenza di manutenzione negli ultimi decenni. Cosa che ha seriamente compromesso uno tra i piu' importanti viadotti del Sud, che collega i tre mari, sulla Tito Brienza. Ora, sostengono fonti vicine all'Anas, siamo alla volata finale: il lunghissimo ponte sara' aperto al traffico, rimodernato e rimesso in sesto, esattamente alla vigilia delle prossime festivita' con una piccola coda per alcune rifiniture nel prossimo anno.
L'immagine in apertura del testo, realizzata nell'estate 2015, documenta la fase di frantumazione delle strutture di calcestruzzo, ormai decrepite, che avevano provocato uno spostamento di diversi centimetri del viadotto stesso. Anche qui si e' corso un rischio gravissimo e bisogna dare atto alle maestranze di avere condotto in porto, con grande capacita' ed enorme sacrificio, un lavoro di assoluta precisione e delicatezza in condizioni meteo spesso proibitive, sotto il sole rovente dei mesi estivi e con ghiaccio e pioggia d'inverno. L'ANAS naturalmente non fa cenno a tutto questo e si limita a dire, per bocca del suo presidente in carica, Gianni Vittorio Armani, che la manutenzione delle strade e' stata carente in Basilicata. Se non altro una dimostrazione di onesta' intelletuale.
Il Piano per la Basilicata e la sterzata imposta da Renzi ai criteri d'intervento sulla Salerno Reggio e sulle strade interne di questa regione stanno dando i risultati. L'impresa padovana, che ha appaltato i lavori, e' alle ultime battute sulla Tito Brienza  mentre il  vertice De Vincenti Pittella conferma gli impegni assunti dal Governo per una infrastrutturazione adeguata, in vista dell'appuntamento del 2019. Se siamo realmente ad una svolta lo diranno i fatti, con buona pace di tutti gli scaramantici della scuola di Michele Franzese.

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