lunedì 24 ottobre 2016

PAPPATERRA: I NUOVI TRAGUARDI DEL POLLINO


                          
                                          Pollino, i monti del Parco nazionale (foto R. De Rosa) 

Verso una modifica della 394, la legge quadro per i parchi e le aree protette. Se ne discute  finalmente nell'aula del Senato e c'è chi scommette che i tempi non saranno poi  lunghi. Tutt'altro.
Un approdo importante il rinnovamento della legge  cornice per molte realtá italiane, sostiene Domenico Pappaterra, presidente del Parco nazionale del Pollino,  che vede nella volontá di riforma in atto un contributo, non di facciata semplicemente, a quel processo di adeguamento del bene natura verso i traguardi di uno sviluppo possibile e compatibile. 
Parchi non più orientati nel senso di una semplice tutela ad oltranza delle risorse esistenti, ma proiettati in direzione di un utilizzo delle risorse in modo da favorire lavoro e crescita economica. 
"È chiaro che il Pollino si trova a dover rafforzare il rapporto con le popolazioni, una scelta qualificante. Il nostro obiettivo riguarda un turismo e un turismo di qualitá al quale debbono concorrere davvero tutti con il massimo dell'impegno a cominciare dalle strutture esistenti, dagli operatori, dalle diverse realtá presenti."

Ci sono tuttavia altre iniziative in campo, non meno interessanti che superano finanche i confini di un discorso di carattere nazionale.

"Intanto noi contiamo di rafforzare anche, direi soprattutto, la nostra presenza nell'area  Unesco. Puntiamo a mettere in piedi una serie di incontri a Parigi nella primavera prossima in modo da rappresentare il Pollino, con le sue peculiaritá essenziali,  agli ambasciatori dei principali paesi esteri. Non ci sembra poco."

Consolidare in definitiva la valenza internazionale del Parco.

"Si, consolidare questo dato, soprattutto per qualificare un impegno ormai di anni di lavoro.
Fra l'altro abbiamo sperimentato a Torino  con la nostra partecipazione al salone del gusto "Terra madre" la  possibilitá di ottenere un riconoscimento immediato a  livello di opinione pubblica per ciò che produciamo: nel 2017 abbiamo in cantiere una sorta di vetrina per far conoscere adeguatamente il Parco storico del Sud agli operatori del mondo Slow food con il consiglio nazionale al completo. Un altro traguardo che ha il suo valore."

Si parla da tempo anche di una inversione di rotta nella governance stessa del Parco. Cosa destinata ad avere un riflesso positivo inevitabile.

"Dobbiamo dare al Parco un nuovo direttore. 
Il Pollino necessita di una guida di assoluto rilievo. Conto infatti di presentare al Ministro dell'Ambiente una terna di nomi, concordata con il Consiglio direttivo, in modo da far corrispondere il livello gestionale a quello politico programmatico quanto ad autorevolezza e capacitá. Riteniamo di riuscirci entro la fine dell'anno."

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