giovedì 27 ottobre 2016

LA PARITÁ (VERA) PER IVANA PIPPONZI


                                 
           Ivana Pipponzi con Francesco  Mollica (foto R. De Rosa)    


In molti casi la paritá è un miraggio. Lo è in tante circostanze, e non solo tra uomo e donna. Sorge anzi il dubbio che questo terreno sia preso a campione senza badare ad altri scenari, finanche più complessi e problematici. 
La paritá è spesso una illusione, una delle tante del nostro tempo, (o forse un traguardo irraggiungibile) tra precari e garantiti, ad esempio, tra gli stessi giovani alcuni dei quali sembrano essere al settimo cielo a differenza di altri, meno fortunati, che stentano a guardare avanti.
Pari opportunità al centro della conferenza stampa di insediamento di Ivana Pipponzi, neo Consigliera di Paritá della Basilicata nominata dal Governo su proposta del Consiglio regionale.
"L'obiettivo sono le donne" precisa l'avvocata Pipponzi nella sua veste ufficiale. 
La paritá è un termine dei nostri giorni che dipende dal senso di una democrazia avanzata, almeno nei propositi. Un concetto fondamentale. Paritá vuol dire tra l'altro mettere ordine  nella giungla dei favoritismi, di certe posizioni di potere consolidate che non guardano in faccia a nulla e nessuno, facendo registrare non di rado un eccesso di privilegi a favore di questa o quella persona e, di conseguenza, a svantaggio di molti altri. Se non esistessero questi squilibri forse non si riuscirebbe a parlare di una societá complessa. Considerazione inevitabile per certi versi.
Non a caso Ivana Pipponzi riconosce l'entitá della posta in gioco e parla del ruolo inevitabile delle istituzioni, considerandole un elemento di garanzia per tutti, in primo luogo per le donne, appunto,  con lo scopo di portare avanti con coraggio e onestá intellettuale un compito di riequilibrio nell'ambito dei meccanismi tortuosi della politica e nella organizzazione della societá. 
Ecco perchè la figura della Consigliera di paritá non è affatto superflua. Tutt'altro.
Mi convince la Pipponzi quando sostiene nel suo intervento di volere entrare nelle fabbriche, nei luoghi di lavoro specie lá dove la paritá rischia di essere,  come accennavo, una pura enunciazione di principi, priva purtroppo di contenuti e destinata peraltro a rimanere tale, per tante ragioni. Nella "civiltá" dell'apparire essa rappresenta un elemento di normalitá, lá dove uniformarsi o aderire a una certa ratio significa dare quantomeno il senso che le cose filano liscio. 
Il Presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Francesco Mollica, intervenuto nel dibattito, sembra mettere in guardia dai facili ottimismi quando parla del ruolo della Consigliera. Del resto Mollica è politico di lungo corso e chi meglio di lui può misurarsi con certi scenari, forse finanche imprevedibili perchè dominati da un mucchio di circostanze non sempre favorevoli. Circostanze in alcuni casi fondate sugli squilibri, non facili da superare forse nemmeno nel lungo periodo e che trovano in certa politica l'elemento propulsore. La forza motrice.
Indubbiamente la partenza della neo Consigliera, fatta non solo di buoni propositi, qualifica il percorso da affrontare. Se così è sembra che non manchi proprio nulla a cominciare dall'impegno personale di Ivana Pipponzi che dichiara di volercela mettere tutta per misurarsi  concretamente con la dimensione non facile del suo nuovo lavoro. 
Passione e impegno sono ingredienti essenziali, non semplici optional di cui si possa fare a meno. Così tracciato,  questo percorso è da considerarsi di per sè una garanzia, alla luce anche della valida esperienza professionale della  Consigliera, cosa che ha determinato la scelta. 

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