sabato 15 ottobre 2016

AURELIO PACE: MATERA COME EXPO



                           
             Matera - Turisti a Palazzo Lanfranchi (foto R. De Rosa)

Bella idea quella di raffigurare Matera 2019 come l'Expo del Mezzogiorno. Una vetrina, un'apertura al mondo, una straordinaria capacità di proiettare le attese innumerevoli di una terra, a lungo tradita e sbeffeggiata, in una dimensione non solo europea ma planetaria.  
Matera vive un momento decisivo: si tratta di raccogliere le necessarie energie e di metterle a frutto con una capacità che dovrá essere quella di Aurelia Sole, di Raffaello De Ruggieri, di Paolo Verri direttore di Matera 2019,  del Presidente della Basilicata Marcello Pittella, e dello stesso Matteo Renzi che certamente non potrá dirsi estraneo alla grande avventura della cittá dei Sassi. Lui, il Presidente del Consiglio, conterraneo e successore di Dante nella carica di sindaco di Firenze, capace di apprezzare cultura e storia. Di mettere la civiltá lucana sul piatto della bilancia e farla pesare sul serio. Almeno questo è l'auspicio. Queste le attese.

"Matera rappresenta l'Italia in Europa, e invece ci sono spinte localistiche che non fanno bene. I materani sono stati bravi a guardare oltre l'evento in sè, in una dinamica che ha un senso ben preciso e racchiude un messaggio importante non solo al Paese" osserva Pace.

Insomma Matera 2019 cosa deve significare in concreto.

"Matera non è un eventificio. E fanno bene quanti evitano di trasformarla in un mucchio di accadimenti, per quanto interessanti e importanti. 
Penso al congresso nazionale di urbanistica che si è svolto a Palazzo Lanfranchi con un risalto autorevole su scala nazionale. Ma anche ai flussi di turismo internazionale che da tempo fanno di Matera un polo di attrazione assai rilevante.
La Basilicata  ha partecipato con successo al Lubec di Lucca, la rassegna internazionale dedicata ai beni culturali raccogliendo giudizi positivi." 

Rimane in piedi tuttavia la sfida di una infrastrutturazione quanto meno inadeguata se si vuol guardare a Matera come al volano della modernizzazione reale. Il segno del cambiamento di rotta.

"Matera va considerata come un sole nascente che emana i suoi raggi verso il Vulture, verso Orazio, verso Federico, verso Pitagora, in direzione delle aree di maggiore pregio da far vivere e decollare in maniera del tutto adeguata alla posta in gioco. Ecco perchè il capitolo delle infrastrutture e dei collegamenti è essenziale. Bisognerá muoversi in questa direzione. 
Da tempo si fa un gran parlare di infrastrutture. Finora i risultati non sono stati certo apprezzabili. Matera deve essere inserita in un collegamento trasversale Nord Sud che consenta di raggiungere agevolmente la cittá dei Sassi. Esattamente come accade per altri centri."


C'è poi il ruolo di primo piano del cinema, considerando il forte dinamismo della lucana film commission. Un motore di crescita del settore.

"Indubbiamente. Il cinema è un volano di grande prestigio e la cittá lucana ha per giunta una tradizione che la caratterizza. 
La Basilicata e Matera sono delle realtà al centro di questo interesse:  un punto fermo che va sviluppato in ogni direzione. Una risorsa da utilizzare al meglio."

Parliamo della Fondazione. Cos'è appunto la Fondazione e quali obiettivi si è data, di pari passo  con il lavoro dell'universitá.

"L'universitá va tenuta dentro a questi processi, per  la sua valenza scientifica e la sua capacitá di ricerca. Del resto l'incontro di Bruxelles dei giorni scorsi ha affrontato questi nodi confermando il carattere internazionale di Matera. 
Il discorso centrale riguarda tuttavia il futuro di questa regione all'interno del sistema paese. Il traguardo è lo sviluppo, in grado di combattere lo spopolamento e la perdita di peso in uno scenario non certo limitato.
Matera 2019 deve essere una vetrina internazionale esattamente come Expo. Un obiettivo ambizioso ma possibile, non vi è dubbio!" 


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