domenica 14 agosto 2016

QUESTA BASILICATA DA GOVERNARE



Ferragosto, pausa obbligata di riflessione. Ma i problemi da affrontare restano tutti, uno per uno, al loro posto e per giunta sollecitano risposte  non più rinviabili.
Così il governo della Basilicata non va in vacanza, con le questioni aperte dei giovani, del lavoro, del petrolio e dell'ambiente un binomio, quest'ultimo, che ritorna con forza e si fa largo a gomitate.
Gli ultimi giorni hanno assistito a una raffica non di semplici enunciazioni dei temi da affrontare, quanto alla illustrazione di progetti, iniziative e programmi che rappresentano e continueranno a essere un severo e imprescindibile banco di prova per un intero gruppo di "testa" al quale compete l'onere di fare scelte precise e necessarie. Di farle in sintonia con l'Europa, con i bisogni veri della gente e con un quadro d'insieme non ristretto nel semplice perimetro della piccola Basilicata, una terra ricca, ricchissima di risorse e di problemi, al tempo stesso.
Mi ha colpito un particolare: nel corso della conferenza stampa sui temi del Piano di sviluppo rurale e di una agricoltura impegnata a superare vecchi e nuovi limiti il Presidente Marcello Pittella, al quale rinnovo l'augurio di una rapida e completa guarigione, ha detto nei giorni scorsi di un vertice protrattosi per dieci ore su una serie di interventi tutti da porre in essere, baipassando la pausa delle vacanze e badando al risultato da conseguire in una dinamica non solo locale ma europea e nazionale.
L'Agenzia per la forestazione conserva la sua prioritá. Ma a tutto questo va aggiunto l'insieme dei temi legati al difficile rapporto ambiente, salvaguardia della natura, turismo di qualitá con Matera che si avvicina al 2019, ribadisce Luca Braia responsabile dell'agricoltura lucana, mentre la Basilicata vive una sorta di competizione con altre realtá non solo del Sud.
Una riunione della durata di dieci ore é in ogni caso un segnale da non sottovalutare per la complessitá degli argomenti in una visione  che dovrà preludere inevitabilmente a un salto di qualità non virtuale. Anche per il senso di responsabilità che richiede e per il livello del fare politica.
In questa fase, ben più delicata di quanto sia possibile avvertire, i punti cardine sono esattamente due: per un verso l'agricoltura e l'imprenditoria rurale, sotto altri punti di vista il peso delle tematiche ambientali e la presenza dell'industria di alto livello nella terra dei boschi e della natura fino a ieri incontaminata. Oggi da proteggere con senso di responsabilità e piena consapevolezza della posta in gioco. 
A questo proposito ha ragione Francesco Pietrantuono, da un mese circa titolare dell'ambiente nel turbine delle inchieste e nel ribollire di problemi vecchi e nuovissimi, petrolio in testa a tutti gli effetti.
Possono convivere ambiente e sviluppo in una terra dove la grande industria si è affacciata di botto provocando non pochi squilibri e mettendo a dura prova le  capacitá di governo di un'intera classe dirigente?  Ecco la questione da risolvere, in un momento in cui le divisioni politiche aggravano il peso del fardello giá di per sè oneroso e forse insopportabile.
Ambiente e sviluppo debbono convivere, risponde Pietrantuono, mentre  Braia e lo stesso governatore Pittella chiedono responsabilitá politica e condivisione.  Sicchè la partita si gioca tutta sul terreno della massima vigilanza da mettere in campo, necessaria per garantire un futuro a questa terra di un Meridione spesso facilmente enunciato ma dimenticato nei fatti.

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