martedì 23 agosto 2016

LE CAMPANE DI VIGGIANO


                      
             Le campane del sacro Monte di Viggiano (foto R. De Rosa)


I primi rintocchi delle campane giungono nella valle:  un messaggio di pace e di fratellanza nel momento in cui le guerre insanguinano intere regioni del pianeta e far tacere le armi sembra un'impresa impossibile.
Il santuario della Madonna nera di Viggiano apre le porte alla speranza con la luce che domina dall'alto e il giorno non sembra spegnersi. 
I pellegrini si sono radunati per l'inaugurazione delle campane benedette in questi giorni da Papa Francesco. Lá su a oltre 1700 metri, sulla cima del sacro monte che domina l'alta valle dell'Agri, nella Basilicata del petrolio, il paesaggio sembra avere un fascino particolare. Tutt'intorno altre cime e altre valli fanno da corona al monte che secoli addietro fu illuminato da una luce accecante e inspiegabile. Le  preghiere s'intrecciano e fanno da corona alla cerimonia presieduta da mons. Georg Ganswein, Prefetto della Casa pontificia che fa appello alla caritá e alla fede, mentre la presenza dei pellegrini va al di lá dei problemi del quotidiano. 
L'inaugurazione delle campane sul monte dedicato alla Vergine riveste dunque un significato particolare: è un forte richiamo alla vita cristiana, così come sottolinea mons. Georg, dopo un intervento del rettore del santuario di Viggiano, don Paolo D'Ambrosio,  sui valori della fede e della devozione del popolo lucano per Maria. 
Giornata particolare che si chiude con un lungo e accorato intervento di Amedeo Cicala, sindaco della cittá mariana e con un invito pressante a Papa Francesco a far visita ai lucani.
La benedizione delle campane a Roma è infatti un gesto di amore per questa terra, al quale fa seguito l'inaugurazione di un monumento a Viggiano alla Vergine Maria e ai portatori della statua, opera di Felice Lovisco, scultore potentino.
Giornata intensa di caritá per il prossimo e di fede autentica. A Roma don Paolo, si apprende,  ha consegnato al Pontefice 10 mila euro a sostegno delle tre famiglie di profughi che il Santo Padre ha voluto portare con sé da Lesbo. Sono il risultato di una raccolta organizzata nella comunità viggianese.
La Madonna, intanto, non resterá a Viggiano: il 12 ottobre prossimo la preziosa statua andrá a Tolve in ossequio a quella cittadina dopo che San Rocco avrá reso omaggio a Maria, il 9 dello stesso mese. Il Giubileo della Misericordia metterá insieme i due santuari, a testimonianza di una fede non certo di facciata. 

            Il monumento ai portatori della statua (foto R. De Rosa)
                                                 

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