giovedì 25 agosto 2016

"GR Sistemi" SULLA SCENA DEL TERREMOTO

                                                                           



                   I laboratori di GR Sistemi (foto R. De Rosa)


Non è difficile prevedere che quanto prima per le aree colpite dal terremoto del 24 agosto si aprirá il dibattito sulla ricostruzione dei centri rasi al suolo, addirittura cancellati, ormai inesistenti. Anzi il dibattito è giá in corso e investe i criteri finora seguiti e la capacitá di creare un baluardo di antisismicitá in un luogo fortemente esposto a questo pericolo. 
Dibattito che dovrá rispettare per la ricostruzione, appunto, esigenze obiettive legate a un tessuto urbano destinato a diventare punto di riferimento per una strategia progettuale da estendere a tanti altri centri abitati, fragili e indifesi in questa Italia dei terremoti. Almeno c'è da auspicare che le cose vadano in questa direzione.
In definitiva il rovinoso sisma dovrà fare scuola, una volta per tutte, scongiurando finché sarà possibile l'amara ripetitività di azioni già viste mille volte: macerie da rimuovere, cadaveri da recuperare, corsa contro il tempo per salvare vite umane, protezione civile mobilitata. E poi il gran da fare dei progettisti per ottenere incarichi ben pagati.
Certo, non potrà mai esserci garanzia assoluta di sicurezza. 
A questo proposito ritorna  in primo piano tutta la complessa fase che caratterizzò il terremoto dell'Aquila fino alla decisione di sperimentare dei prefabbricati in legno, oltre 170, forniti da Gr Sistemi, un'azienda leader del settore che opera nella piana di Tito, nell'interland di Potenza. E i risultati a quanto è dato sapere appaiono di tutto riguardo.
In un recente convegno nazionale, promosso dall'azienda lucana, sono emerse peraltro alcune specificità progettuali del legno, mentre la dirigenza dello stabilimento appare  proiettata nel tentativo di fornire alcune linee guida, per le politiche forestali, sia alla Regione Basilicata che al Governo. Rispetto del bosco, finalizzato a fornire non solo la materia prima quanto a essere elemento di salvaguardia di un habitat delicatissimo. Questo l'orientamento del gruppo dirigente.
Il legno per dare sicurezza e stabilitá agli edifici, in un mare di idee e di ricerche che fanno addirittura parte della complessa stagione di studio di nuove modalitá abitative. Studi condotti anche a livello teorico ma soprattutto nei laboratori della fabbrica.
C'è da attendersi dunque che la ripresa sará a dir poco rovente, anzitutto per capire quale sarà la volontà della politica posta di fronte alla necessità di giungere a un pronunciamento preciso in tempi rapidi, per giunta.
I centri spazzati via dal terremoto non possono o aspettare. Hanno pieno diritto di conoscere il loro domani, per lasciarsi alle spalle una sciagura a dir poco senza molti precedenti che certo non sará facile dimenticare specie per i diretti protagonisti. 
   

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