domenica 29 gennaio 2012

PAPALEO DA FAZIO ANTICIPA SAN REMO

Rocco Papaleo - foto di Rocco de Rosa
Finalmente un attore va in televisione e non si vergogna di dire: sono della Basilicata. Indovinate chi e'? E' Rocco Papaleo, lucano DOC, divertente, scanzonato, e pungente. Soprattutto pungente, anzi tagliente. 
La trasmissione "Che tempo che fa" di Fabio Fazio lo tiene a battesimo in vista dell'appuntamento di San Remo che attende Rocco alla prova. Affianchera' (come sa bene tutto il mondo, ormai) uno come Gianni Morandi, il famoso cantante di Non son degno di te, splendido disco in vinile degli anni Sessanta in cui Gianni confessava: "non ti merito piu' " in un tripudio musicale dell'orchestra. Altri tempi, altre confessioni! Altri cantanti. 
Ma oggi Rocco Papaleo dimostrerà che il tempo non passa invano. Che un attore come lui puo' parlare al Paese con la sua verve di lucano, la sua carica ironica, la sua bella e spregiudicata capacita' di leggere gli eventi e di leggerli per gli altri, in un momento in cui il Paese e' tormentato da una crisi che sembra non promettere nulla di buono e rattrista inevitabilmente la gente. 
Sono sicuro che Rocco Papaleo non portera' sul palcoscenico di San Remo chiacchiere o divagazioni banali per distrarre la gente dai problemi del giorno per giorno. Ma porterà quel modo di essere e di pensare che c'e' dentro un gioiellino come Basilicata coast to coast, il film nato dalla considerazione che una terra così importante per il suo passato e il suo presente non e' riuscita finora a sfondare. Anzi rimane sempre più nell'ombra e nel silenzio, sotto lo sguardo distratto di chi non si e' accorto che il più grande serbatoio di petrolio in terra ferma in Europa non ha voce in capitolo. Questa terra e' la Basilicata appunto. Vi sembra giusto? 
Personalmente sono convinto che il Rocco Papaleo di San Remo 2012 farà quello che tanti politici inetti e ignoranti, ma forse anche corrotti, non hanno saputo fare finora. E la Basilicata continua a pagarne le spese. Nonostante la sua generosità e quella dei suoi abitanti, non c'e' davvero nessuno che si faccia un esame di coscienza per dare una marcia in più a questa terra abbandonata e dimenticata da tutti. Dimenticata finanche dal Paese che l'ha conosciuta si e no per il terremoto dell' 80,  noto come il terremoto dell'Irpinia, ironia della sorte... Questo non  e' vittimismo. Ma e' solo un questione di giustizia. 
E certamente Papaleo sapra' fare giustizia, con il suo temperamento aspro e intollerante, non solo sulla scena. Ma autentico come le cose della sua terra. 
 In bocca al lupo, Rocco! Vedrai, la Basilicata ne uscira' bene. Prima o poi. E il merito sara' soltanto tuo. Ci puoi contare! 

                                                                                           Rocco de Rosa

lunedì 23 gennaio 2012

LA NAVE ITALIA

L'immagine della Costa Concordia,  piu' che adagiata su di un fianco, sconfitta e battuta come un gigante che sembrava invincibile ma in realta' non lo era, da' una terribile sensazione d'impotenza. E, dato il momento, richiama alla mente la navigazione della nave Italia in un mare in tempesta che non lascia presagire ne' schiarite, ne' un cambiamento della direzione del vento. 
Liberalizzazioni e semplificazioni per battere la crisi, mentre la lotta agli evasori, fin troppo noti, segna il passo. Frattanto gli  indicatori d'inizio anno rimangono ancora attuali.Sarà utile ricordarli per grandi linee. 
Confindustria prevede per il 2012 una caduta del reddito dell'1,6 per cento a fronte di previsioni ufficiali che parlano di una perdita del 2 per cento. 
Il decreto "salva Italia" ha portato la pressione fiscale a un massimo storico: il 45 per cento. La povertà delle famiglie è peggiorata rispetto a venti anni fa. Un dato che crea sconforto e smarrimento. 
Al primo gennaio 2012 risultavano complessivamente 300 mila  i dipendenti coinvolti nelle 230 crisi aziendali che il Ministero dello sviluppo era chiamato ad affrontare a inizio anno. Crisi destinate a moltiplicarsi, nel giro di poche settimane. 
Questi soltanto alcuni dei dati di spicco. 
Il fronte dell'energia diventa sempre più un indicatore di rilievo. Le accise incalzano e i prezzi dei carburanti sono alle stelle. Addirittura insopportabili per chi deve spendere un migliaio di euro per fare un pieno di gasolio, da rifare magari nella stessa giornata. 
C'è un dato non marginale, tutt'altro. .Il Paese ignora che nella vicenda energetica la Basilicata ha un ruolo determinante. Un ruolo di primo piano che nessuno sottolinea. Dovrebbe essere una regione leader, addirittura, mentre e' sconosciuta e ignorata. E ' il più grande serbatoio di petrolio in terra ferma in tutta Europa. Ma nessuno appunto sembra rendersi conto. O, meglio, non avere alcun interesse a rendersi conto. Il che e' peggio! Ma la vicenda del petrolio non e' poca cosa, men che mai in Basilicata. Miliardi di euro incassati dalle compagnie, cifre  da capogiro per i milioni di barili finora estratti dal sottosuolo della Val d'Agri e altri miliardi  per quelli da estrarre ancora. Dove sono finiti? Dove finiranno? Chi trarra' benefici, a parte le royalties del petrolio? Tutti buchi neri ancora da chiarire. 
Non credo che la Basilicata abbia voglia di stare a guardare. Ovvio! La Regione e' percorsa intanto da una crisi politica  tutt'altro che di facciata. Settori cardine come l'agricoltura chiedono risposte precise che finora, in questa legislatura, non hanno ottenuto nemmeno per sogno.  E c'è naturalmente tutta la macchina del governo locale da far marciare con dinamismo e capacita' corrispondenti ai bisogni del momento e al cervello dei lucani, che certo non sono da meno rispetto agli abitanti di altre regioni.. . Non e' un luogo comune. 

Il tema di fondo riguarda la possibilità di dare a questa terra del Sud, stracolma di ricchezze, un governo adeguato in tutto e per tutto alla posta in gioco. Non si tratta di mettere cervelloni o professoroni a reggere il timone della barca, quanto persone preparate e capaci che rivelino anzitutto onestà intellettuale, indipendenza rispetto a interessi corporativi e sufficiente buon senso, con una notevole capacità di programmare l'uso delle risorse, sapendo bene che la delicatezza del momento si salda alla complessità del quadro nazionale e alle tante difficoltà derivanti dal sistema Europa.A questo punto, ritengo, forse non sarebbe male uno scatto d'orgoglio da parte delle popolazioni della Basilicata,, con giusta determinazione e con una briciola di realismo e concretezza.. A questo proposito mi piace ricordare l'adesivo distrbuito  ai tempi del deposito di scorie che doveva sorgere a Scanzano. "Orgoglioso di essere lucano!" Un adesivo che diceva davvero tanto. Forse sarebbe il caso di stamparne molti altri. Tanti e tanti, da distribuire ovunque, non solo in Italia, se necessario, per far conoscere di cosa questa regione è capace, indipendentemente da forme inutili di campanile e lontano da qualunque arroccamento.                     Rocco De Rosa

lunedì 9 gennaio 2012

SILENZI E BUCHI NERI IN QUESTO 2012

Tanti punti oscuri caratterizzano questo inizio del 2012. Un'inchiesta, Toghe lucane, sembra avere al suo interno la forza distruttrice di un enorme petardo, di quelli che hanno fatto stragi nei diversi Capodanno. Ma, nonostante la portata delle accuse, stranamente questa  indagine registra il massimo dell'indifferenza e un silenzio talmente assurdo da risultare quasi uscita dalla penna di un romanziere, anziché essere una vera e propria inchiesta della Magistratura. Quella di Catanzaro. 
Non è tutto. Nel bel mezzo delle indagini il magistrato al centro dell'attenzione degli ambienti giudiziari riceve il plauso del CSM e scrive delle note di commento su un quotidiano, nella stessa pagina in cui si parla di lui, a seguito dell'inchiesta, appunto. I lettori, a suo dire, lo fermano per strada come accade per i vip o per i personaggi di spicco dello spettacolo. E magari gli chiedono un autografo, si compiacciono per la sua brillante carriera giornalistica. Gli dicono di andare a fondo con gli argomenti trattati e di affrontarne altri, giacche' la sua penna ha davvero dell'eccezionale! Cresce insomma la sua popolarità e chissà che non dia quanto prima frutti insperati, in barba all'inchiesta in corso, in cui ce n'è davvero per tutti i gusti...con il coinvolgimento  più o meno diretto di vari esponenti delle forze dell'ordine, di personaggi di spicco, di nomi che pesano e contano della politica e dell'antipolitica. 
Non c'e' in ogni caso da stupirsi se si pensa che ben altri  terremoti giudiziari si sono risolti in altrettante bolle di sapone. C'e' da stare allegri, ovviamente!  

Sempre a proposito dei buchi neri, è sotto gli occhi di tutti l'indagine per l'accertamento di eventuali, possibili responsabilità per la triste vicenda di Elisa Claps, la studentessa potentina il cui corpo e' stato rinvenuto 17 anni dopo l'omicidio, nel sottotetto della chiesa della Trinita', a Potenza. Si tratterebbe di appurare chi ha coperto eventualmente l'assassino, chi ha depistato le indagini ecc. ecc. Chi si e' prodigato con molto altruismo e imprevedibile generosita' perché la verità non venisse mai a galla. Tante volte sembrava essere a un passo dalla svolta, se il silenzio assoluto non avesse coperto ogni cosa. Silenzio anche a livello di grande stampa, di media nazionali. E di magistratura, s'intende. Non ne parla più nemmeno "Chi l'ha visto?" la popolare trasmissione di Federica Sciarelli, che ha avuto il merito di aver condotto per diciassette lunghi anni una sacrosanta campagna per Elisa. 
Siamo nel Sud, commenta qualcuno con la solita abitudine alla rassegnazione. E per giunta siamo in Basilicata. 
Un'ultima cosa, anche questa oscura e inspiegabile. La Basilicata e' il primo produttore di greggio in terra ferma in Europa. Ma sembra, (anzi e' proprio così) che nessuno se ne voglia accorgere in Italia.Tutto tace, anche il prof. Monti. Certo il premier non si occupa di petrolio, se non per le accise. E' quanto dire!

                                              Rocco De Rosa